APPELLO ALLA SOLIDARIETA’ del presidio permanente di Montale contro l’inceneritore.

Da qualche tempo il tema dello smaltimento dei rifiuti, con tutte le varie annesse problematiche, è assurto agli onori delle cronache nazionali dimostrando, tra le altre cose, come nonostante le belle parole, il potere non ammetta né dibattito, né dissenso nei confronti delle decisioni che precipita sulle teste delle persone.
Le vicende campane -ma non solo- se vagliate più in profondità dimostrano, oltre al fatto palese di quanto sia grave il problema d’ordine sanitario legato alla “mondezza”, quale siano i mezzi principe attraverso il quale il potere decide di dirimere le questioni più spinose: la repressione e la violenza sia fisica che psicologica.
Anche a Montale, come presidio permanente, stiamo attraversando quella fase che tende a trasformare le legittime rimostranze ed i timori degli individui riguardo i problemi legati alla gestione del quotidiano, si parli di tav, basi della morte, cpt, devastazioni ambientali e sociali, lo smaltimento dei rifiuti e la presenza sul territori di impianti di termodistruzione, in problema di ordine pubblico, quindi con tutti gli annessi e connessi del caso.
Si dimostra di nuovo anche in questa vicenda di quanto il potere, non solo rifiuti ogni istanza portata dal basso da quei cittadini che dice di rappresentare, ma di come non preveda assolutamente, al di fuori di se ogni tentativo di organizzazione dell’alterità.
L’amministrazione comunale che quest’estate, nella figura del sindaco Razzoli decise di rifiutare la concessione gratuita dello spazio sul quale sorge il presidio (area che, pur acquisita con scopi di interesse pubblico dal comune, dal 1984 era abbandonata a se stessa, diventando così niente più che un campo di erbacce e sterpi e che i presidianti hanno ripulito in prima persona), tutto questo nonostante la presentazione di 800 firme a favore dello stesso, ora a distanza di qualche mese ha deciso di recapitarci un’ingiunzione di sgombero con allegata un’immancabile multa di 3400 euro (gli arretrati di pagamento del suolo pubblico più la mora).
La richiesta, denota una volontà eminentemente politica che vede nell’attacco portatoci dall’amministrazione montalese il tentativo palese di tagliare le gambe a quella parte di movimento contro l’inceneritore che evidentemente, grazie alle sue azioni, ha provocato -e provoca tuttora- più di un grattacapo alla triade Razzoli/Magnanensi/Gori, ovvero i sindaci dei tre comuni proprietari del C.I.S., l’spa che gestisce l’impianto montalese.
La matrice politica di questa richiesta risulta palese anche alla luce della disparità di comportamento che i vari apparati di potere hanno denotato in questa vicenda: da una parte il presidio permanente, che non è mai stato riconosciuto come reale interlocutore politico, del quale è stata ignorata ogni richiesta –abbiamo già parlato della vicenda firme-(in più c’è da aggiungere come questa multa vada a gravare nettamente sul nostro progetto di eseguire quelle analisi sul sangue e sul latte materno delle puerpere  abitanti nei pressi dell’impianto che sicuramente potrebbero mettere la parola fine sul dibattito riguardo l’effettiva nocività del termodistruttore…) di contro l’atteggiamento che lor signori hanno tenuto nei confronti di chi in maniera comprovata ha arrecato un danno reale alla popolazione, avvelenandola a mezzo diossine e che non ha subito che qualche tirata d’orecchi e, almeno in un caso, ricevuto come “tremenda punizione” una beata candidatura nelle fila del novello partito democratico.
Da un lato quindi si attacca chi lotta per la salute (e i fatti che si stanno susseguendo in tutta Italia dimostrano come inceneritori e discariche siano pericolose bombe sanitarie) e dall’altro si coprono e si premiano i responsabili diretti (ma non gli unici naturalmente) dell’avvelenamento di tanti/e cittadini/e.
dal 30 Luglio tutte le iniziative che abbiamo messo in campo, dalle cene agli incontri pubblici, dai sit-in alle semplici serate di condivisione passate sotto il tendone della struttura di via Tobagi, sono state oggetto, oltre che di condivisione di pareri e saperi (condizione sine qua non un movimento non può dirsi popolare) tra i vari individui ivi transitati, anche di particolari attenzioni da parte della forza pubblica, che per un periodo non ha lesinato visite giornaliere di “controllo” alla struttura, dimostrando come l’unica colpa degli uomini e le donne che per mesi hanno frequentato e frequentano il presidio, è quella di battersi per la tutela della propria salute e per quella dei propri cari;
Quindi questi 3400 euro di multa non sono altro che 3400 frecce scagliate contro la partecipazione degli individui nella gestione legittima del proprio esistente; scagliate contro chi rifiuta di accettare che la logica del profitto, cui il potere politico risulta sempre più palesemente asservito, sia anteposto a qualsiasi cosa; scagliate contro donne e uomini che pensano a possibilità altre di convivenza, basate non sulla gerarchia e l’asservimento ma sulla visione condivisione sia dei problemi che delle relative soluzioni. Ci teniamo a dire che non un passo indietro sarà fatto, ogni intimidazione sarà rispedita al mittente e, nonostante le speranze di chi può aver pensato di colpire la nostra lotta afferrandoci per il portafoglio, che quest’ultima non si ferma; c’è però bisogno che alle nostre voci si affianchino tutte quelle di quanti pensano che sia legittimo e doveroso lottare contro le decisioni criminali che i professionisti della politica pensano di poter precipitare sulle teste degli individui impunemente ed in virtù di una delega in bianco ricevuta a mezzo elezioni, che credono nella partecipazione.
La multa è un atto politico, risponderemo con atti politici. Quello che chiediamo a tutti coloro che ritengono importante la lotta per la salute è di fare pressione sulle istituzioni montatesi e provinciali a finché la multa sia ritirata, ma se così non fosse che almeno i soldi estorti al presidio vengano utilizzati per finanziare delle serie e doverose analisi su chi da 30 anni respira veleni…analisi che il comune ha sempre evitato di effettuare…che abbia qualcosa da nascondere?

L’assemblea del presidio permanente Giulio Maccacaro.

http://presidiopermanentemontale.indivia.net

Serata a Livorno, dj set+open mic

Per Sabato 1 Marzo a Livorno abemus organizzato una serata all’insegna del puro hip hop, a nome "Under the bridge", nessun lustrino e parecchia incazzatura; il tutto comincerà verso le 22 e vedrà alternarsi alle ruote d’acciaio oltre al dinamico duo formato da Ill’Ando e the youngfader e che risponde al nome di "Star platinum", Dj Alik, veterano della scena reppusa italica già ai controlli del suono per gente guasta…
A presentare la serata e ad animare la faccenda ci penseranno gli mc’s della long bridge al completo, ovvero di nuovo Ill’Ando, Willie DBZ e l’immancabile Rahstreet; naturalmente per tutti i maniaci delle rime saranno disponibili microfoni in quantità (l’offerta ha validità fino ad esaurimento impianto). Il ventaglio sonoro spazierà dal funk all’hip hop…la faccenda si svolgerà allo 2spazio fuori centro", via grotta delle fate 19. La cosa implica l’elargizione di tre eurini (ci si deve pagare il ritorno a casa…). A Sabato. clicca l’articolo per vedere il flier…

Tha real duble H

per chi crede che l’hip hop sia solo quello plasticoso che passa in tivvì…Il buon Nas e dj Premier…

Prove di distruzione dell’ antagonismo

 Di seguito il comunicato di solidarietà del collettivo Liberate gli orsi di Pistoia riguardo le condanne diFirenze.
 
 Prove di  distruzione dell’ antagonismo
 
  Free Image Hosting at www.ImageShack.us
Prove pesantissime e smisurate quelle che il  Tribunale di Firenze mette in atto, condannando a sette  anni di reclusione  tredici compagni imputati per aver resistito alle cariche della polizia la mattina del 13 maggio 1999.
Cariche violente che  provocarono gli incidenti  durante lo sciopero-manifestazione che i sindacati di base della Toscana avevano promosso contro la  vergognosa “guerra umanitaria” nei Balcani, a cui partecipava anche l’Italia, governata allora dal centrosinistra di D’ Alema.

La piccola violenza della resistenza  inerme viene condannata pesantemente, la grande violenza della guerra  senza senso e senza  fondamento viene  tollerata e giustificata.

Nessuna condanna per quanti presero la decisione di scatenare la “guerra umanitaria” e di parteciparvi, violando la nostra  Costituzione formale che ripudia la guerra, e contro il volere della maggior parte delle comunità, delle donne  e degli uomini che  abitano, lavorano, lottano in questo paese.
Surreali condanne, invece,  a carico  del movimento; condanne che si inseriscono  nel clima di deriva securitaria che porta alla militarizzazione del territorio, all’ utilizzo dell’ esercito per reprimere le giuste e legittime proteste delle popolazioni e dei lavoratori contro la precarietà, l’ attacco alla salute di cicli produttivi nocivi e contro la non sicurezza del lavoro.  

Lo vediamo e lo subiamo sulla nostra pelle tutti i giorni : in Campania, nelle cariche della polizia ad Acerra, a Serre, a Pianura e con l’uso dell’esercito e la nomina di De Gennaro a commissario straordinario per i rifiuti (ricordate Genova?), oppure quando  quotidianamente viene usata la forza contro i  migranti e i richiedenti asilo o contro chi occupa una casa per usufruire del diritto ad abitare sancito dalla Costituzione.

CERCANO DI NON FARCI MANIFESTARE, CI VIETANO LA PAROLA.
Una riprova del clima pesante e della deriva antidemocratica viene – in piccolo – dalle continue identificazioni cui siamo sottoposti nella nostra lotta contro l’ inceneritore di Montale, a fronte di una   presenza nonviolenta per esempio nelle sale dei consigli comunali. Dove l’asse PD/polizia  ci toglie la parola e ci nega agibilità, al fine di continuare a causare danni sanitari e ambientali e a far soldi.

Siamo vicine e vicini ai 13 compagni antagonisti e a quanti lottano per un mondo migliore, non nocivo e dove i conflitti abbiano diritto di cittadinanza, e parteciperemo alla campagna nazionale per la libertà di movimento e per la demolizione di queste farneticanti sentenze.
Presidio  “Giulio Maccacaro” per la definitiva chiusura dell’ inceneritore di Montale (Pt)
Collettivo Liberate gli Orsi, Pistoia

Sabato 26, Manifestazione a Firenze. Contro ogni guerra, contro la repressione!

Il 13 Maggio ’99 nella Bella città di Dante,
Firenze, madre dell’italica lingua e "patria" di tolleranza, in
occasione dello sciopero proclamato dai sindacati di base contro la
guerra della Nato e del governo D’Alema in Jugoslavia, proprio sotto
l’ambasciata USA il corteo fù caricato dalle forze del disordine…la
giornatà continuo con l’occupazione da parte dei manifestanti della
sede del partito di guerra DS. Per questi fatti furono denunciate 14
persone; il 28 gennaio verranno emesse la sentenze per gli imputati.
Per 13 di loro il PM, con chiaro intento intimidatorio verso chiunque
avesse l’ardire di opporsi alle logiche criminali del potere, ha
chiesto condanne che vadano dai 4 ai 5 anni.
Per questo Sabato 26 Gennaio in molti saremo in
piazza, non solo per dare il nostro contributo alla giornata nazionale
contro le guerre, o per gridare la dovuta solidarietà nei confronti
degli imputati, minacciati di sequestro da uno stato assassino e
criminale (come tutti gli stati del resto), ma soprattutto per
dimostrare a lor signori che la lotta non si arresta, che le
vessazioni, i piccoli e grandi soprusi che chi non china il capo deve
subire ogni giorno dagli sgherri in divisa del potere, che le condanne
non arresteranno la lotta per un mondo senza guerre, senza ingiustizie,
dove il lavoro, liberato dalle catene del capitale diventi patrimonio
dei lavoratori stessi,  dove l’unità di misura della socirtà sia
l’individuo e non la sua forza di produzione/consumo.
Sabato dunque tutti in piazza San Marco, dalle
9,30, per dimostrare a chi oppone la violenza "legale" (ma che cos’è la
loro legge se non il diritto del più forte, di chi detiene il monopolio
della violenza?) contro ogni istanza che dal fondo grida giustizia, che
non un passo indietro sarà fatto nei confronti dell’arroganza del
potere, coscienti che l’unica risposta a questo stato di cose è e non
può essere altro che la libertà. La guerra contro di noi, noi contro la guerra!
Saluti ed Anarchia

Una musichetta…tanto per cominciare

Salud, da qualche parte bisogna pur cominciare, e quindi posto sto pezzo naturalmente prodotto da me, feat Kaizer Arel e Rashid, con gli immancabili scratch del buon Young fader…il tutto risponde al titolo di "Solchi di memoria"…

http://noblogs.org/flash/mp3player/mp3player.swf