Il 13 Maggio ’99 nella Bella città di Dante,
Firenze, madre dell’italica lingua e "patria" di tolleranza, in
occasione dello sciopero proclamato dai sindacati di base contro la
guerra della Nato e del governo D’Alema in Jugoslavia, proprio sotto
l’ambasciata USA il corteo fù caricato dalle forze del disordine…la
giornatà continuo con l’occupazione da parte dei manifestanti della
sede del partito di guerra DS. Per questi fatti furono denunciate 14
persone; il 28 gennaio verranno emesse la sentenze per gli imputati.
Per 13 di loro il PM, con chiaro intento intimidatorio verso chiunque
avesse l’ardire di opporsi alle logiche criminali del potere, ha
chiesto condanne che vadano dai 4 ai 5 anni.
Firenze, madre dell’italica lingua e "patria" di tolleranza, in
occasione dello sciopero proclamato dai sindacati di base contro la
guerra della Nato e del governo D’Alema in Jugoslavia, proprio sotto
l’ambasciata USA il corteo fù caricato dalle forze del disordine…la
giornatà continuo con l’occupazione da parte dei manifestanti della
sede del partito di guerra DS. Per questi fatti furono denunciate 14
persone; il 28 gennaio verranno emesse la sentenze per gli imputati.
Per 13 di loro il PM, con chiaro intento intimidatorio verso chiunque
avesse l’ardire di opporsi alle logiche criminali del potere, ha
chiesto condanne che vadano dai 4 ai 5 anni.
Per questo Sabato 26 Gennaio in molti saremo in
piazza, non solo per dare il nostro contributo alla giornata nazionale
contro le guerre, o per gridare la dovuta solidarietà nei confronti
degli imputati, minacciati di sequestro da uno stato assassino e
criminale (come tutti gli stati del resto), ma soprattutto per
dimostrare a lor signori che la lotta non si arresta, che le
vessazioni, i piccoli e grandi soprusi che chi non china il capo deve
subire ogni giorno dagli sgherri in divisa del potere, che le condanne
non arresteranno la lotta per un mondo senza guerre, senza ingiustizie,
dove il lavoro, liberato dalle catene del capitale diventi patrimonio
dei lavoratori stessi, dove l’unità di misura della socirtà sia
l’individuo e non la sua forza di produzione/consumo.
piazza, non solo per dare il nostro contributo alla giornata nazionale
contro le guerre, o per gridare la dovuta solidarietà nei confronti
degli imputati, minacciati di sequestro da uno stato assassino e
criminale (come tutti gli stati del resto), ma soprattutto per
dimostrare a lor signori che la lotta non si arresta, che le
vessazioni, i piccoli e grandi soprusi che chi non china il capo deve
subire ogni giorno dagli sgherri in divisa del potere, che le condanne
non arresteranno la lotta per un mondo senza guerre, senza ingiustizie,
dove il lavoro, liberato dalle catene del capitale diventi patrimonio
dei lavoratori stessi, dove l’unità di misura della socirtà sia
l’individuo e non la sua forza di produzione/consumo.
Sabato dunque tutti in piazza San Marco, dalle
9,30, per dimostrare a chi oppone la violenza "legale" (ma che cos’è la
loro legge se non il diritto del più forte, di chi detiene il monopolio
della violenza?) contro ogni istanza che dal fondo grida giustizia, che
non un passo indietro sarà fatto nei confronti dell’arroganza del
potere, coscienti che l’unica risposta a questo stato di cose è e non
può essere altro che la libertà. La guerra contro di noi, noi contro la guerra!
9,30, per dimostrare a chi oppone la violenza "legale" (ma che cos’è la
loro legge se non il diritto del più forte, di chi detiene il monopolio
della violenza?) contro ogni istanza che dal fondo grida giustizia, che
non un passo indietro sarà fatto nei confronti dell’arroganza del
potere, coscienti che l’unica risposta a questo stato di cose è e non
può essere altro che la libertà. La guerra contro di noi, noi contro la guerra!
Saluti ed Anarchia.